Qualcosa si e’ rotto… il primo romanzo di Francesco Di Sibio

“C’è un momento indefinibile che può segnare la fine o l’inizio di una storia”.

qualcosa si è rottoÈ l’incipit di questo romanzo che segue la vita di A.R., nome d’arte del musicista rock Alessandro Ravece. Nel testo, diviso come un vecchio 45 giri in vinile in Lato A e Lato B, più volte viene vissuto quel momento indefinibile. Nascono così sia la cavalcata che porta A.R. giovanissimo dall’Irpinia a Roma, dove diventa il bassista del gruppo rock che dominerà la scena musicale italiana per più di trent’anni, sia i turbamenti postumi legati alla vita della persona a cui maggiormente è stato legato per stima e affetto: il nonno.

Il brano musicale “Smile” che accompagna il video è composto ed eseguito da Marco Napoli.

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Attenzione, (falsa) citazione cercasi

thumb_bundle-31-liberta-e-schiavitu.650x250_q95_box-0,0,647,247Ne leggiamo un’infinità su internet, sui social network, legate alle foto più disparate, associate a pose poco naturali e ad episodi assurdi: le citazioni.

 

Ma ci chiediamo quanto siano veritiere?!? Ci chiediamo se davvero sono state dette da quel filosofo, piuttosto che da quel grande scrittore o dal grande cantante di turno?!?

Magari becchiamo qui e lì qualche bella frase che ci piace, un copia/incolla ed il gioco è fatto. Forse dovremmo informarci un pò meglio e capire cosa si nasconde dietro una citazione (semmai fosse realmente stata detta e scritta).

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Addio allo scrittore Gabriel Garcia Marquez

Hace-Gabriel-Garcia-Marquez-cumplio_CLAIMA20120707_0137_191Capita di ricordare le persone quando ci abbandonano, quando non possono essere accanto a noi. C’è però chi è immortale, quelle persone di cui si parla nel corso della vita e soprattutto dopo. Si tratta degli artisti, di coloro che lasciano in eredità la propria arte al mondo, a chi c’è, ma soprattutto a chi ci sarà. Un artista è stato Gabriel Garcia Marquez, uno scrittore d’altri tempi, ma allo stesso tempo innovativo, una persona che ha vissuto per e con la letteratura e grandi sono stati i successi e le soddisfazioni.

Sarebbe facile elencare tutti i libri che ha scritto, i premi che ha vinto, più difficile raccontare le emozioni che ha suscitato. I suoi libri sono forse visionari, parlano di idealismo, di sentimenti, di vita vissuta. Forse proprio per questo è sempre stato vicino alla gente, a chi lo leggeva e si riconosceva nei suoi personaggi.

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Milady scomparve nel mare, la recensione del libro di Alfredo Citro

Milady-scomparve-1-691x1024Questa che state per leggere può non sembrare la classica recensione di un libro e mi perdonerete se sarà così. Il punto di partenza è molto più ampio e “particolare” per vari motivi.

Dopo aver letto il libro (tutto d’un fiato in un’ora o poco più), mi interrogavo sul modo di parlare di questo romanzo. Sapete, io Alfredo Citro lo conosco personalmente e ci capita di scambiare una chiacchiera, di ridere e scherzare su una sciocchezza o di parlare più seriamente di qualcosa e il parlare del suo libro potrebbe essere facile, se ne descrivessi i pregi e non i difetti, o molto difficile, se volessi criticarlo solamente.

Alla fine sono giunto alla conclusione: vi parlerò di questo libro, di ciò che mi ha raccontato, di quello che mi ha lasciato, di quanto ha suscitato in me leggerlo, con semplicità, autenticità e rispetto verso l’amico Alfredo, ma soprattutto verso lo scrittore Alfredo.

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13 Novembre 1850, nasce Robert Louis Stevenson

1702962_0Robert Louis Stevenson nasce nel 1850 in Scozia, a Edimburgo.

Stevenson ottiene visibilità nel mondo delle lettere con “Viaggio nell’entroterra in canoa tra Belgio e Francia”, del 1878, dove emerge il suo raffinato umorismo e spirito di osservazione. A questo segue, l’anno successivo, il “Viaggio con asino nelle Cevenne” (1879). Pubblica racconti, saggi e poesie, finché non ottiene la notorietà con il romanzo “L’isola del tesoro”, pubblicato nel 1883 e ancora oggi considerato il suo grande capolavoro, oltre che un grande classico della letteratura mondiale, ripreso in successive rielaborazioni letterarie e cinematografiche. Il libro ha contribuito a formare l’immaginario popolare sulle avventure di pirati alla ricerca di leggendari tesori e la figura di Long John Silver riecheggia nel Capitan Uncino di “Peter Pan” e nel pirata Jack Sparrow dei “Pirati dei Caraibi”, interpretato da Johnny Depp nella saga targata Disney. Celeberrimo anche “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, del 1886, un grande classico della letteratura fantastica in cui l’autore indaga sullo sdoppiamento di personalità. Lo stesso anno pubblica “Il ragazzo rapito”, cui seguono nel 1888 “La freccia nera” e nel 1889 “Il signore di Ballantrae”.

E’ proprio l’Isola del Tesoro, il romanzo che ancora oggi ci fa ricordare il grande scrittore scozzese, un cult per i ragazzi della mia età che è cresciuto con il mito di questi pirati malvagi e senza scrupoli, che cantavano la famosa canzoncina “Quindici uomini sulla cassa del morto! Yo ho ho! E una bottiglia di rum…“. Per me è sicuramente un libro da tenere nel cassetto e leggere ai nostri figli per riscoprire insieme a loro la magia delle ambientazioni e dei racconti. Perchè gli ingredienti di un grande romanzo ci sono tutti: un tesoro nascosto, un’isola misteriosa, tradimenti, naufragi, bende sugli occhi, tranelli, pappagalli spioni, un cattivo degno di nota, gambe di legno, insubordinati e molto altro.Degni di nota sono anche Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde un romanzo nero che sonda il dualismo fra bene e male dello spirito umano e La freccia nera tipica storia d’amore travagliato, nel periodo della guerra delle due rose.

Riscopriamo la letteratura per ragazzi e non solo, perchè può nascondere e rivelare grandi e nuove emozioni, ancor di più quando si è un pò più che ragazzi 🙂 [banner]

Il Passaggio – Justin Cronin

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Nel cuore della foresta boliviana il professor Jonas Lear fa una scoperta destinata a cambiare per sempre il destino dell’umanità: un virus, trasmesso dai pipistrelli che, modificato, è in grado di rendere più forti gli esseri umani, preservandoli da malattie e invecchiamento. In una remota base militare in Colorado, il governo degli Stati Uniti inizia quindi degli esperimenti genetici top secret per studiare i prodigiosi effetti di questa scoperta. È il Progetto Noah, che utilizza come cavie umane dodici condannati a morte e una bambina. L’esperimento però non procede secondo le previsioni e accade ciò che non era neanche lontanamente immaginabile: i detenuti sottoposti alla sperimentazione – i virali – trasformatisi in creature mostruose e assetate di sangue, fuggono dalla base, seminando morte e distruzione. Da quel momento gli eventi precipitano e nessuno è più in grado di controllarli, nessun luogo è più sicuro e tutto ciò che rimane agli increduli sopravvissuti è la prospettiva di una lotta interminabile e di un futuro governato dalla paura del contagio, della morte e di un destino ancora peggiore. L’unica speranza è rappresentata da Amy, piccola superstite dell’esperimento che ha scatenato l’apocalisse: su di lei il virus ha avuto effetti particolari, trasformandola in una pedina fondamentale nella lotta contro i virali. Sarà l’agente dell’FBI Brad Wolgast a salvarla da una fine terribile e a iniziare con lei un’incredibile odissea per liberare il mondo dall’incubo in cui è precipitato.

Una trama magistralmente architettata per un romanzo apocalittico in cui tutto è perduto e tutto è da salvare. Persino quando potrebbe sembrare scontato, ecco che con un colpo di coda la situazione si rivolta completamente e l’inaspettato accade. La storia è coinvolgente e interessante e anche se in alcune parti un po’ pesante, non è mai noiosa. I personaggi sono ricchi di personalità e mai banali.

Il racconto è ricco di colpi di scena, e la sua apparente eccessiva lunghezza, ben si adatta al reale svolgimento temporale degli eventi: da un recente passato ad un futuro lontano e apocalittico. Amy è il personaggio chiave della storia, per la sua importanza non solo come unica salvezza dell’umanità, ma proprio per il suo essere davvero umana, nonostante gli effetti del virus. Una bambina, che riesce a riscrivere la storia di un mondo ormai a pezzi e destinato a fine sicura, un elemento di comunicazione tra ciò che siamo, tra la realtà e ciò che ci spaventa, quello che è nascosto e incomprensibile. L’umanità si ritrova, quindi, a dover subire le scelte sbagliate del passato, a vivere rinchiusa in recinti costruiti per difendersi e per sopravvivere, a dover gestire una situazione creata dall’incapacità dei governanti passati, che presi dalla solita brama di potere, non sono stati in grado di gestire una scoperta di portata così eccezionale.

Sicuramente un gran bel libro che ti fa entrare nella storia con descrizioni molto accurate e precise. Non è sicuramente un thriller dalla pretese basse e scritto per sfruttare la pubblicità di lancio. Lo stile è molto curato e i personaggi ben caratterizzati, inoltre, la storia si presta molto alla cinematografia rendendo agevole, veloce e piacevole la lettura.

Pochi sono i libri che una volta finiti ne ho sentito la mancanza. Questo è uno di quelli. Quindi non fatevi spaventare dalle 900 pagine di racconto e leggete questo bel romanzo a tratti apocalittico, ma realmente umano e impregnato di sentimenti.

Votazione 4 stelle su 5

Justin Cronin è nato nel New England, è professore di letteratura inglese alla Rice University e vive con la famiglia a Houston, in Texas. Il suo primo libro, Mary and O’Neil, ha vinto il prestigioso premio Pen/Hemingway. Il passaggio è stato l’evento editoriale americano del 2010 e presto diventerà un film diretto da Ridley Scott.

Testa, Mani e Cuore – il primo romanzo del sociologo Vincenzo Moretti

“Testa, mani e cuore”, pubblicato da Ediesse, è il primo romanzo scritto dal sociologo Vincenzo Moretti.

Il romanzo contiene una storia principale alternata ad una serie di storie su persone, cose, idee, esperienze. Un romanzo molto originale, in cui spesso a narrare sono le cose: la cardarella, la piazza, il vocabolario. Personaggi e cose sono tutti accomunati dalla passione per il lavoro e dalla volontà di fare tutte le cose, dalle più piccole alle più grandi, con impegno e dedizione come se in quelle cose volessero essere i migliori, i numero uno.

Il libro di Vincenzo Moretti parla con entusiasmo del lavoro, in barba a tutte le statistiche sulla disoccupazione, e sopratutto racconta <<l’Italia operosa, che dà valore al lavoro, che mette impegno nelle cose che fa>>. Ida Granato

Clicca qui per leggere un approfondimento sul libro a cura di Ida Granato: Tu chiamale se vuoi, recensioni