Ogni persona che abbia mai messo piede sulla terra nel corso della vita è stata ossessionata da un obiettivo preciso: essere felice. Le strade che ognuno di noi sceglie di prendere sono infinite ma, secondo i nostri piani, puntano tutte verso la medesima direzione. Il problema è che, una volta percorse, molte strade si sono rivelate sbagliate. Al riguardo si è interrogato molto Zygmunt Bauman, il grande teorico e sociologo scomparso ieri, all’età di 91 anni.
LA TRAPPOLA DELL’INDIPENDENZA – Negli ultimi decenni le persone hanno infatti imparato sempre più a essere indipendenti, a dipendere dagli altri, cercando di far di tutto per star bene da soli, per star bene con sé stessi. Ma, secondo Bauman, questa è la direzione sbagliata. Le persone che sanno essere indipendenti stanno perdendo piano piano la capacità di convivere con gli altri, perché hanno perso l’abilità a socializzare.
E’ complicato, certo, ma è dalle relazioni che nasce la felicità, non dall’indipendenza. Secondo Bauman, “alla fine l’indipendenza porta a una vita vuota, priva di senso, e a una completa assoluta inimmaginabile noia”.
FONTE Libreriamo.it