Il primo Papa giunto dalle Americhe è il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998.
La sera del 13 marzo 2013, al quinto scrutinio, è eletto papa assumendo il nome di Francesco in onore di san Francesco d’Assisi.
È il primo gesuita a diventare papa ed il primo pontefice proveniente dal continente americano (nonché il primo extraeuropeo dai tempi di Gregorio III).
« Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. […] E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. […] E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. […] »
Queste le prime parole di Papa Francesco la sera dell’elezione come successore di Pietro.
Sin dai primi giorni di pontificato, ha colpito tutti per la sua enorme sensibilità e tenerezza, che trasmette in ogni sua parola e soprattutto nei tanti gesti d’affetto verso gli “ultimi“: i bambini e gli ammalati.
Importante è stato il suo dialogo con il papa emerito Benedetto XVI e grande è la stima reciproca. Papa Francesco, infatti, parla del suo predecessore come “un nonno e un papà sempre pronto ad aiutarlo nei momenti di difficoltà“.
Quello che ha colpito subito il popolo cristiano (e non solo) è stata la capacità comunicativa di questo papa, che con semplici ma incisive parole è riuscito ad entrare nel cuore delle persone, a farsi capire dalle genti abbandonando magari eccessivi formalismi e la troppa ritualità. Ricordo, ad esempio, le tre parole che papa Francesco ritiene come fondamentali all’interno di una famiglia: SCUSA, GRAZIE, PERMESSO. Tre semplici parole che con altrettanta semplicità possono rafforzare i legami umani e aiutare a vivere meglio gli insegnamenti di Gesù. Queste tre parole impersonificano proprio questo papa che definirei un papa 2.0 perchè in un tweet, un hashtag, un post (come nel linguaggio della comunicazione moderna), riesce a farsi capire e ad entrare nel cuore di tutti.
Tante le riforme e le modifiche apportate dal pontefice in questo anno: riforme economiche, della curia, dello IOR. Così come sono stati tanti gli impegni portati avanti: le continue richieste di dialogo per la pace, la lotta alla pedofilia e la forte e decisa comunicazione interreligiosa.
Il suo parlare semplice ed immediato mi ha da subito colpito. Infatti ogni volta che lo ascolto mi vengono in mente le parole scritte nel Vangelo: “che il tuo parlare sia si si, no no“. Questa è la semplicità e l’essenzialità ma allo stesso tempo grandezza, che papa Francesco impersonifica.
Tanti sono gli episodi e i momenti di grande emozione legati a questo anno di pontificato, ripercorriamolo grazie a delle foto: