TheVoice: Le battaglie

[banner size=”120X600″]Si è conclusa la prima puntata delle Battle di TheVoice of Italy, il nuovo format in onda su rai2 che cerca “LA VOCE” italiana.
Non ci credevo molto in questa formula, ma almeno ieri sera mi sono dovuto ricredere: è stata una puntata affascinante e interessante per due aspetti:

  1.  Le “battaglie” tra i cantanti: dopo la prima fase si sono composte le squadre dei 4 coach con 16 elementi per ogni formazione. Nella seconda fase cominciata ieri sera le “battle” i cantanti di ogni squadra si sono scontrati a coppie sul ring di The Voice in un vero e proprio duetto. All’inizio c’è stata qualche brutta esibizione di troppo: voci sguaiate, urla ai confini dell’umano, la ricerca di artifici artistici non alla portata di chi cantava. Poi verso la sesta-settima “battaglia” i cantanti hanno cominciato a “calmarsi” e ho assistito finalmente a bei duetti. Ottima la scelta delle canzoni (e vista la caratura dei coach almeno su questo non c’era dubbio), ottime le scelte artistiche nei duetti soprattutto per Riccardo Cocciante, meno per Raffaella Carrà e Noemi, abbastanza bene per Piero Pelù. In alcuni duetti della formazione di Cocciante ho ascoltato l’eleganza, la sensibilità tipiche dell’artista nonchè naturalmente delle bellissime armonie vocali, a denotare che come si dice in questi casi, la classe non è acqua. Mi aspettavo qualcosa di più e di meglio dalla formazione di Noemi, che a mio parere è la più forte vocalmente ma che non è stata ancora sfruttata a pieno.
  2. Le prove in sala con i coach: questa è stata la parte più bella per me di tutta la puntata, assistere alle prove dei concorrenti in gara con i rispettivi coach. Mi è piaciuto perchè siamo un pò tornati agli inizi dei talent musicali, nei quali il cuore del programma erano le lezioni degli giovani artisti alle prese con maestri d’eccezione. E per me è stato molto interessante (parlo soprattutto da maestro più che da semplice telespettatore) assistere a semplici spiegazioni di coach come Checco dei Modà, Mario Biondi, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Gianni Morandi e soprattutto Riccardo Cocciante. Quest’ultimo mi ha ancor di più stupito perchè, mentre gli altri coach (Raffaella, Piero e Noemi) si sono limitati ad ascoltare i propri ragazzi cercando soprattutto di parlare di come si sta sul palco e le emozioni da trasmettere, il caro Riccardo ha fatto delle vere e proprie lezioni di tecnica vocale e musicale ai suoi allievi, da vero maestro. Poi sono rimasto totalmente affascinato quando ha parlato di “note blu” ovvero le note tipiche del blues e che sono note “sbagliate” perchè non appartengono alla giusta melodia, anzi sono note “calanti” (per chi se ne intende un pò di canto) ma proprio per questa loro caratteristica creano un effetto sonoro nostalgico, particolare, a tratti agghiacciante. Chi se lo sarebbe mai aspettato di sentir parlare di “note blu” in un programma tv?

Altrettanto affascinante è stato sentire Mario Biondi che cercava di correggere le note basse dei giovani concorrenti, o Gianni Morandi che aggiustava “il fiato” di una cantante.

Insomma per me la puntata di ieri sera è stata molto interessante per determinati aspetti e di meno per altri. Il talento non è ovunque uno si giri, quindi per trovarlo bisogna sudare parecchio, ma almeno ieri qualcosa di interessante si è ascoltato.

Allora ci aggiorniamo alla prossima puntata…