L’attacco che ha spaventato la rete…rischio collasso per internet?!?

[banner size=”120X600″]Se il vostro internet è lento potrebbe non essere colpa del modem o del provider. Da qualche ora è in corso, in tutto il mondo, il più grande attacco DDoS della storia, come lo hanno etichettato i principali esperti. Si tratta di una forma massiccia e relativamente nuova di guerra cibernetica rivolta ad una sola società e in grado di mettere in difficoltà vaste zone del web globale, provocando interruzioni di servizio e rallentamenti.

Londra (Regno Unito) – Maxi attacco informatico contro il gruppo anti-spam Spamhaus, con effetti che secondo alcuni esperti si sono allargati attraverso la rete web in tutto il mondo. L’organizzazione con base a Londra e Ginevra ha fatto sapere di essere bersaglio da metà marzo di un massiccio attacco Denial of service, metodo che sovraccarica intenzionalmente i server con false richieste, sino a renderli inutilizzabili. Responsabili sarebbero alcuni gruppi che sono stati inseriti nelle blacklist con cui Spamhaus filtra il traffico internet, bloccando quello ritenuto spam. In un post pubblicato su un blog online, il gruppo CloudFare con base a San Francisco scrive che gli hacker avrebbero sfruttato la debolezza delle infrastrutture di internet per convogliare miliardi di bit di traffico al secondo su Spamhaus. Secondo Patrick Gilmore, della compagnia Akamai Technologies con sede in Massachusetts, gli effetti dell’attacco sarebbero stati percepiti da utenti internet in tutto il mondo.

Desta maggiore preoccupazione il secondo obiettivo degli aggressori: gli Internet Exchanges , ovvero i centri che smistano il traffico web mondiale. L’attacco volto all’intasamento delle infrastrutture essenziali della rete sta causando ancora oggi disservizi in tutto il mondo. Il problema principale è che mentre una singola azienda, come la Spamhaus, può decidere di chiudere temporaneamente i server bersagliati dall’attacco DDoS, il sistema dei DNS non può andare offline senza causare pesanti conseguenze per l’economia globale.[banner]