Eppure c’è qualcosa che non torna nei discorsi che ogni tanto sento, e potrei fornire anche parecchie motivazioni che giustificano il mio dissenso a tutto questo, ma non è questa la mia intenzione. Mi vorrei solo soffermare su un singolo aspetto, oggetto di grandi ragionamenti in me: l’arte.
Mi chiederete: e cosa centra l’arte?!? Beh, forse centra, forse no.
L’Italia, possiamo dirlo senza risultare banali, è fondata sull’arte, grazie al suo enorme patrimonio culturale, frutto di secoli di grandi artisti e di grandi menti. Si lavora e si è sempre lavorato con l’arte. Ma oggi cosa è cambiato?!? L’arte non va più di moda?!?
Nel mio piccolo, mi capita di discutere con le cosiddette “vecchie generazioni” sull’importanza di fornire alle nuove generazioni una base artistica che vada al di là di quella che fornisce la scuola, e si tratta anche di discussioni spesso accese.
Già, proprio la generazione che ci accusa di essere dei bamboccioni, di non voler far nulla, di trascorrere il suo tempo davanti ad un PC. Un pò incoerente forse, un pò facile e semplicistico catalogare i giovani in questo modo. Ma i figli che stanno crescendo, come pensano di guidarli in questi anni di grandi difficoltà?
Io ho avuto la fortuna di crescere circondato da tante cose belle, e una di queste è stato il pianoforte. Sin da bambino ho convissuto con questo compagno di giochi diverso rispetto a tanti miei amici e spesso al pallone sostituivo dei tasti bianchi e neri. Anche i miei amici mi chiedevano cosa ci trovassi di divertente nell’abbassare dei tasti bianchi e neri e forse solo ora l’ho capito: dietro al movimento di abbassare un tasto, si nasconde un mondo, tecnica, classe, eleganza, dolcezza, forza, decisione, passione, emozione. Sul momento, magari, non capivo, mi lamentavo, piagnucolavo, facevo i capricci, ma quando mi sedevo e suonavo, mi calmavo immediatamente. Il pianoforte mi ha insegnato l’educazione, la disciplina, il rispetto, il rigore, la sensibilità, l’emozionarmi per le piccole cose e innumerevoli altre caratteristiche che posso dire di usare quotidianamente nella mia vita, insomma, un arricchimento che va ben oltre ciò che ci insegnano a scuola, questo ti dà l’arte.
Tutto questo risulta spesso incompreso e incomprensibile per i genitori di oggi: sballottano i loro figli tra decine di attività diverse, decine di sport differenti, o li “parcheggiano” davanti al PC/TV quando hanno bisogno di rifiatare. E l’arte?!? No per quello non ci sono tempo e i soldi. C’è la crisi, mi rispondono, e si rinuncia al superfluo. Al cellulare no, al tablet e al PC super-tecnologico no, ma l’arte è un di più. E allora mi chiedo cara “vecchia generazione”, perchè vi lamentate di quella attuale se non fate nulla per renderla migliore?!? Siete voi a formarla, e poi ve ne lamentate. C’è qualcosa che non torna allora.
E io che sono cresciuto accompagnato dall’arte e da tante altre cose (non ho rinunciato a nulla), sono venuto sù così male?!? E in più, dopo aver faticato e sudato tanto per ottenere dei risultati e delle scartoffie che certificano la mia competenza in determinate cose, ora cosa dovrei farmene visto che c’è la crisi e quindi di arte non si lavora?!? Di risposte me ne sono date, e nessuna di queste mi ha mai scoraggiato, perchè io credo in quello che ho fatto, che faccio e che farò anche nel mio futuro.
Siamo daccordo, c’è crisi, ma non ti denaro, bensì di idee, di passione, di emozione e di “antico”. C’è crisi di tempo, di pensieri e di forza. C’è crisi di storia, di conoscenza e di arte. Eppure gli artisti sono stati sempre anticonformisti per eccellenza, alternativi, “strani”, particolari, alla moda. Ora va di moda il normale, il poco, forse il niente.
Proviamo a pensarci: in fondo disegnare, suonare uno strumento, dipingere, scrivere e leggere, non è così tanto “costoso”, ci apre la mente e il cuore, ci trasporta un pò al di fuori del nostro piccolo mondo, ci rende speciali e nuovi.
Messaggio per i bambini e i ragazzi: siate anticonformisti, forti nelle vostre idee ma con rispetto, desiderosi di imparare. Raccontate ai vostri genitori le passioni, le idee che vi frullano nella mente, cercate di convincerli a coltivare l’arte che si nasconde dentro di voi, parlatene e fategli capire di avere una mente aperta.
Messaggio per le “vecchie generazioni”: cercate di vedere oltre il vostro naso, invogliate i giovani a creare, pensare e ragionare con la loro testa. Ma soprattutto date loro gli strumenti per far uscire fuori l’arte che portano dentro, per far uscire la loro anima, la loro passione e la loro emozione, perchè l’arte rende uomini e donne forti, decise, sensibili e capaci di vivere nel mondo seguendo le proprie idee e usando la propria testa. Insomma, l’arte non è uno spreco di denaro, e neanche una perdita di tempo.
Purtroppo oggi il termine “arte” sta subendo un’inflazione. Si pensa molto di più al prodotto “artistico” da lanciare piuttosto che al valore dell’arte in sé, alla stimolazione dei sensi che essa comporta. L’unico augurio è che le nuove generazioni diano più ascolto alle proprie emozioni e al desiderio di liberarle attraverso la propria voce, una penna, un pennello, un pentagramma,…
I bambini vanno guidati e accompagnati in questo mondo…da soli è difficile non possono prendere troppe decisioni…è il genitore che deve avere a cuore la crescita mentale, artistica e personale del figlio/a
[…] da La Musica del Cuore – blog di Marco Napoli […]
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