Juve storia di un grande amore…

[banner size=”120X600″]Un 5 Maggio di festa per la FC Juventus, la squadra che in questi ultimi 2 anni sta dominando il calcio italiano a man bassa e senza apparenti difficoltà. Certo parlo un pò da tifoso (ma giusto un pò), ma parlo anche e soprattutto da amante dello sport, quello sport fatto di passione, sacrificio, competenza e professionalità. Queste sono le parole che accosto a questa Juventus, una squadra costruita su una forte base che è rappresentata dal suo allenatore Antonio Conte. Sinceramente trovo abbastanza riduttivo chiamarlo soltanto allenatore, perchè mister Conte lavora a 360° sulla sua squadra: aspetto tattico, tecnico, fisico e soprattutto mentale. E’ questa la grande svolta della Juventus: essere tornata ad essere la Juventus e a pensare come la Juventus. Perchè, diciamoci la verità, la squadra che l’anno scorso ha vinto il suo primo scudetto dopo calciopoli, era praticamente la stessa che un anno prima era arrivata settima in campionato. E allo stesso modo, la squadra di quest’anno, tranne piccoli ritocchi, è la stessa dello scorso anno ma con l’aggiunta della Champions League portata avanti con ottimi risultati e conclusa con una doppia sacrosanta sconfitta ai quarti di finale contro la corazzata Bayern. Già da quella partita, l’opinione pubblica era partita con la “caccia alle streghe” per una doppia sconfitta che si riteneva lo specchio della difficoltà della juve a competere a grandi livelli. Conte non ha fatto drammi, ha fatto i complimenti all’avversario, e con il senno di poi, aveva ragione lui visto che il Barcellona (e non il Pizzighettone) ne ha presi ben 7 dallo stesso Bayern.
E allora cosa è cambiato in questi 2 anni? E’ cambiata la mentalità? Sicuramente, per giocare nella Juve, devi anche sopperire a limiti tecnici con la testa e la convinzione. E’ cambiato l’allenatore? Altrettanto vero, e i risultato non possono che dargli ragione. E’ cambiato il modo di fare della società? Molto e lo dimostrano gli acquisti migliori: Barzagli pagato 600 mila euro, Pirlo a parametro zero, Pogba a parametro zero. Se questo non sono affari allora come li possiamo chiamare?
Ma ora viene “il bello”.
Perchè dopo 2 scudetti vinti, dopo un’ottima performance al ritorno in champions, come ha detto mister Conte “l’asticella si alza” e tutto ciò che ha funzionato in questi 2 anni, deve migliorare ancora. Migliori investimenti nel mercato, migliore gestione da parte dello staff tecnico, migliore apporto da parte della squadra. Facile a dirsi, molto di meno a farsi. Anche perchè fare meglio di quest’anno vuol dire vincere ancora la Supercoppa italiana, vincere di nuovo lo scudetto, arrivare almeno in semifinale di Champions. Ma il calcio italiano ha dimostrato la sua attuale inferiorità rispetto al calcio europero che cresce a ritmi esponenziali grazie alle grandi risorse economiche.
Ci vuole anche un pizzico di fortuna in più mi sa e avere fiducia nel nostro mondo calcistico che, fino a prova contraria, continua a essere tra i migliori, nonostante le difficoltà economiche e di gestione nazionale.

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