Buon compleanno Bram Stoker

Bram-Stoker-s-Dracula-bram-stokers-dracula-10765527-1024-576166 anni fa nasceva Bram Stoker (1847 – 1912), scrittore irlandese divenuto celebre come autore di Dracula (1897), uno fra i più conosciuti romanzi gotici del terrore. Il cagionevole stato di salute in cui visse i primi 8 anni della sua vita segnarono in maniera indelebile la sua attività letteraria: il sonno senza fine e la resurrezione dei morti, due temi centrali del suo Dracula, furono di grande importanza per Stoker, costretto a trascorrere la maggiore parte della sua infanzia in un letto. Stoker arricchiva i suoi guadagni scrivendo un gran numero di romanzi e racconti sensazionali. L’ispirazione per Dracula gli era stata fornita dall’incontro con un professore ungherese che gli aveva raccontato la leggenda del principe rumeno Vlad Ţepeş Dracul, meglio conosciuto come Dracula. Questo personaggio venne trasfigurato da Stoker nel Conte Dracula, il protagonista del suo racconto. Stoker impiegò sette anni per scrivere il libro studiando, la cultura e la religione dei Balcani e documentandosi sulla figura storica di Vlad Tepes.

La frase: «Sono andato in camera mia e mi sono messo a letto e, strano a dirsi, ho dormito senza sogni. La disperazione ha le sue calme.» (da Dracula) [banner]

Al di là dei sogni

“Quando ero giovane incontrai una ragazza stupenda sul lago…”
Chris e Annie hanno una bella casa, due lavori che li soddisfano, un figlio e una figlia. Insomma, tutto sembra andare per il meglio. Poi subentra una catena di tragedie: entrambi i ragazzi muoiono in un incidente stradale, Annie si suicida, Chris non si dà pace. L’uomo perde a sua volta la vita in un incidente e si ritrova in Paradiso, dove vorrebbe rintracciare i figli e la moglie…
Un film di non semplice comprensione, che viaggia tra scenari celestiali e apocalittici, tra realtà e flashback.
La trama ci mostra quanto la realtà possa essere costruita da noi in ogni momento. Ci insegna che siamo solamente noi, infatti, che concepiamo ogni cosa che ci succede, e quello che vediamo è esattamente quello in cui crediamo. Anche quando vediamo l’inferno, vediamo esattamente quello che proietta la nostra mente se è infelice, turbata o intimorita.

Il grande protagonista del film è semplicemente l’AMORE.
La vita di Chris e della sua famiglia è come una partita a scacchi, con la figlia Marie che vuole giocare finchè non riescirà a vincere, e il figlio Ian che non riesce ad azzeccare la mossa giusta, perchè si sente inadeguato e pensa sempre di deludere il padre. La mamma, Annie, crolla psicologicamente dopo la morte dei figli, ma l’amore del marito la salva una prima volta, almeno finchè Chris non muore anche lui in un incidente stradale e per Annie è la fine: si suicida.
Di entrambi gli incidenti, Annie, si incolpa, senza darsi pace, senza riuscire a trovare dentro di se un solo motivo per andare avanti. Ed è così costretta a sprofondare nell’inferno del proprio dolore e dei propri sensi di colpa.
Chris e i loro figli, invece, si ritrovano in Paradiso, e aiutati dalla guida di uno psichiatra, Chris decide di andare alla ricerca dell’amata, all’inferno.
Si incontrano, Annie non lo riconosce, allora Chris comincia a parlarle del loro amore: “l’amore non è dare tutto quello che l’altra persona desidera, perchè spesso non si è capaci, ma è volere soltanto invecchiare insieme a te, come due tartarughe che invecchiano e sorridono contandosi le rughe. L’amore è ringraziare per i litigi, per ogni gesto gentile, per la forza e la dolcezza, l’amore è chiedere scusa per aver fallito con la persona che si ama.”

Chris si rende conto di tutti i suoi sbagli, della sua incapacità ad essere un buon padre, un buon marito, ricorda di quando si rifiutava di andare a ballare con la moglie e nonostante la delusione, Annie era capace di scherzarci su: “molti mariti lo fanno, pur essendo meno goffi di te“. Riconosce la sua inadeguatezza come genitore e la sua incapacità di credere nei figli.
La gente buona finisce all’inferno perchè non è capace di perdonarsi, ma Chris perdona la moglie perchè è talmente meravigliosa, da poter rinunciare al Paradiso pur di starle accanto. Non la incolpa minimamente della morte propria e dei figli.
Grazie a questo amore, la moglie lo riconosce, ma proprio in quel momento il marito sta per perdere la ragione.
Si risveglia di nuovo in Paradiso, insieme alla moglie, perchè a volte quando si perde, in realtà si vince.

Decidono allora di reincarnarsi, di ricominciare, ripartire, ritrovarsi. Annie, però, ha paura di perdere di nuovo Chris, ma lui la rassicura: “ti ho trovata all’inferno, vuoi che non ti trovi negli Stati Uniti?“, perchè la gente, spesso, definisce impossibili, cose che semplicemente non ha mai visto.
E ripartono, da dove tutto era iniziato: “Quando ero giovane incontrai una ragazza stupenda sul lago…”