Bianca come il latte, rossa come il sangue

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Leo è un sedicenne di buona famiglia, appassionato di calcio, delle chiacchiere tra amici, delle belle ragazze…

Il suo migliore amico Niko è anche suo grande compagno di calcetto nel torneo della scuola e la sua amica Silvia è come una sorella per lui.

Come molti suoi coetanei, per Leo la scuola è un supplizio, una sofferenza, qualcosa di cui farebbe volentieri a meno, perchè piena di quei professori che secondo lui, nel mondo esterno non hanno una vita e il cui compito è soltanto quello di bastonare, interrogare e mettere voti. Credeva in questo almeno finchè non arriva un nuovo supplente, il Sognatore come lo chiama lui, perchè sembra veramente credere in quello che spiega, e non lo fa nei consueti modi ortodossi, ma estrapolando degli insegnamenti di vita nei freddi libri scolastici.

Leo convive con il terrore per il bianco, che per lui è il colore dell’assenza, del niente, del vuoto. A questo si contrappone il rosso, il colore dei capelli della ragazza che crede di amare: Beatrice. Quindi per lui il rosso è il colore dell’amore, anche se con Beatrice non ci ha mai parlato: la osserva da lontano, ammira i suoi bellissimi capelli rossi, e poi corre da Silvia a parlarne.

Il bianco e il rosso si intrecciano con la vita di Beatrice che si scopre malata e la sua malattia ha a che fare con il bianco che tanto spaventa Leo. Per il sedicenne tutto si accomuna al bianco e al rosso.

Tra continue vicissitudini e inconvenienti, l’anno di Leo si dimostra più lungo e difficile del previsto. Tra il Sognatore che lo invita a credere nei suoi sogni, a cercarli e realizzarli,Niko che spesso non lo comprende, Silvia che gli nasconde piccoli/grandi segreti, Beatrice che lotta con tutte le sue forze tra la vita e la morte, un professore di religione che lo mette sempre in difficoltà con le sue frasi su Dio, Leo si vede costretto a crescere, a creare un rapporto inaspettato con il padre, a vivere per i suoi sogni.

Il romanzo d’esordio di D’Avenia, mi ha colpito per la spontaneità, la scorrevolezza e la genuinità del linguaggio. Niente di pesante, duro, bacchettone e solito, ma un linguaggio fresco e giovanile capace di attirare sia gli adolescenti che i più grandicelli. Un romanzo di sentimenti, cuore, sogni, difficoltà e momenti critici, che riempiono la vita quotidiana.

Il Sognatore parla un pò a tutti noi e non solo a Leo, invita a essere e realizzare il proprio sogno, a cercarlo se non si sa ancora qual è e a credere anche in qualcosa che non è realmente tangibile.

Inoltre è strano trovare in un libro per ragazzi la figura di Dio, che non è molto apprezzata da Leo, spesso è un Dio lontano e che viene chiamato in causa nei momenti di sofferenza, ma c’è, perchè questo è un vero libro dell’amore: l’amore verso la famiglia, gli amici, la vita e finalmente anche verso una ragazza.

Vi consiglio quindi di leggerlo tutto d’un fiato…

Voto 4 stelle su 5

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